mercoledì 15 maggio 2013

Metro: Last Light



Giorno a tutti!
Oggi era mio, anzi è mio dovere (quale appassionato di FPS), di spendere due parole su un gioco che lascerà sicuramente il segno...già lo fece il suo predecessore...sto parlando di...



  • Metro: Last Light




Oggi il mercato è invaso da first person shooter (fps: giochi in soggettiva) e da survival horror, ma credo che siano in molto pochi a rendere veramente onore al genere al quale dicono di fare parte. Molte volte le meccaniche degli FPS sono trite e ritrite (io personalmente lo chiamo fumo negli occhi: un pò di grafica levigata, ma niente o poco più), mentre svariati survival horror possono anche essere peggio...Insomma motori indietro!! Per fortuna esistono ancora quei titoli che riescono a portare una ventata d’aria fresca in questi fantastici generi, nonostante il numero di giochi che popolano i negozi. Metro: Last Light, non solo è un esempio chiaro di questo più che raro fenomeno, ma riesce addirittura a coniugare questi due generi che, apparentemente, sembrano due realtà del tutto differenti. Il risultato, ottenuto dai ragazzi di 4A Games con non pochi sforzi, è una...come dire simbiosi molto armoniosa a mio parere e al contempo esaltante di meccaniche sparatutto fuse insieme a un mondo post-apocalittico dove la sopravvivenza è la parola d’ordine.

Questo è stato ottenuto anche grazie alle solide basi poste dal precedente capitolo (come dicevo all'inizio del post), Metro 2033, capostipite della saga, che, ci aveva già dato un assaggio delle sue non poche potenzialità di cui ci siamo innamorati adesso. Prima fra tutte, quella della grafica che ha colpito tutti. 4A Games aveva garantito che Metro: Last Light sarebbe stato “il titolo più bello da vedere in assoluto” in un comunicato stampa: questa frase potrebbe effettivamente sembrare un po’ "eccessiva", ma...non si discosta troppo dalla realtà.


Metro: Last Light è tratto dal romanzo fantascientifico di Dmitry Glukhovsky, intitolato Metro 2034. Lo scrittore russo ha collaborato allo sviluppo del videogioco aiutando i ragazzi di 4A Games per quanto riguarda l’ambientazione. A suo avviso il giocatore merita un “mondo dettagliato e profondo”: posso assicurarvi che ogni minimo dettaglio non è stato lascio al caso, riuscendo a rendere l’esperienza di gioco davvero realistica.
Gli "addetti ai lavori" hanno potenziato al massimo il 4A Engine (già piuttosto notevole...), perfezionando il rendering e sfruttando al meglio il sistema d’illuminazione, capace di creare un’atmosfera da survival horror come si deve, sopratutto grazie all’ottima gestione delle luci e delle ombre. Perlustrare le anguste gallerie metropolitane di Mosca, soli con l'uso di una torcia e di qualche lampada ad olio qua e là, fa il suo effetto: credetemi! A volte l’unica fonte di luce è affidata ai funghi radioattivi, che, con la loro debole luce verdastra o bluastra, rendono gli ambienti ancora più inquietanti. Il gameplay! Poter accendere la luce della torcia e cambiare il filtro della maschera antigas semplicemente premendo gli analogici, non è solo un miglioramento dal punto di vista della comodità (l’accesso all’inventario è più semplice), ma potrebbe anche salvarvi la vita in diverse situazioni.














Cominciamo con il fare un esempio: il primo livello è ambientato all’esterno della metropolitana; il compito del nostro avatar Artyom e del suo compagno, è quello di raggiungere la stazione dopo aver perlustrato i relitti di un aereo precipitato in cerca d’informazioni. Ricordate che, anche con queste introduzioni, il livello di sfida rimane Ma questo è un altro discorso. La terza "sfida" a livello tecnico, sono l’ambientazione e il contesto storico: le vicende si svolgono a Mosca, devastata da una guerra nucleare, dove gli esseri umani sopravvissuti sono in lotta per il predominio delle stazioni della metropolitana. La trama di Last Light riprende da dove 2033 aveva lasciato. Sorpresa! Portare delle innovazioni in un’ambientazione già ampiamente esplorata e sfruttata non è per nulla una passeggiata, anche perché gli sviluppatori non si sono limitati ad un miglioramento grafico: la cura per i dettagli è quasi maniacale, gli ambienti sono particolareggiati al massimo e le texture sfruttano al massimo il 4A Engine. In titoli di questo calibro, anche i minimi particolari sono importanti perché conferiscono un qualcosa in più all’esperienza di gioco. Rimarrete a bocca aperta per ciò che vedrete. Ve lo garantisco...

Dopo di tutto ciò vi lascio sbavare sul trailer ufficiale, mi raccomando una conchetta sotto il mento o vostra madre o moglie avrà da asciugare per terra non poco!!!

Alla prossima ragazzi e buona visione a tutti.
Ciao dal sempre e solito Dani!











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