Sera bella gente!!
Quanto tempo...ehm, forse nemmeno tanto....comunque eccoci qui...per parlarvi di qualche computer portatile, diciamo una comparativa tra ben sei modelli di fascia media.
Allora iniziamo!
Portatili di fascia media
Il settore dei computer portatili non è mai stato così vario, ciò vuol dire poter scegliere tra molti modelli di qualità a un costo più accettabile di quanto si sarebbe portati a credere.
Il settore informatico è invaso dagli ultrabook, ma per avere un portatile di qualità, non è necessario dover spendere un capitale. Le sei macchine coprono un’ampia fascia di mercato dei portatili, dai modelli più leggeri con schermi da 14 pollici, fino ai grandi notebook da 17 pollici con processori grafici dedicati, ideali per il gioco. La fascia di prezzo è ampia, e varia da 400 a quasi 800 euro. Abbiamo sistemi adatti per lavorare, giocare o per guardare film, ma molte delle specifiche che identificano un buon computer portatile prescindono dal loro uso finale, giusto?
Una delle novità più importanti introdotte nell’ultimo anno e mezzo nei computer portatili è la presenza di uno schermo touch, e due delle macchine di cui andrò a parlarvi ne sono dotate. I notebook di Asus e Acer hanno il touchscreen, ma questa specifica diventa rilevante solo se si ha realmente bisogno di una tecnologia simile. Inoltre, computer portatili con un grande schermo, come il Toshiba Satellite e l’Asus X75VC, richiederebbero all’utente di allungare eccessivamente le braccia per raggiungere gli angoli, e macchine come il Dell Latitude 3440 sono progettati per lavorare, ambiente nel quale i controlli al tocco sono in gran parte poco utili. Un fattore importante che può determinare la scelta di un portatile è la presenza di uno schermo lucido o opaco: il primo è più bello esteticamente, il secondo è più facile da leggere. C’è un altro tipo di componente che sta trovando la sua strada in questa fascia di computer: è il processore Haswell. Due modelli hanno questi recenti processori della gamma Intel, e ciò che offrono porta vantaggi in diversi settori. Un’altra componente importante è l’autonomia della batteria, e non sorprende che una macchina Haswell garantisca una maggiore durata. Già solo per questo, anche se non c’è nessun salto in avanti degno di nota, a parer mio, per prestazioni con le applicazioni, consiglio computer dotati di processori Haswell rispetto a quelli che usano i vecchi Ivy Bridge. I processori Haswell garantiscono anche una migliore capacità grafica, e dimostrano che non sono molto indietro rispetto alle schede grafiche dedicate. In breve, i portatili con i processori Intel più recenti sono in grado di gestire adeguatamente i giochi impegnativi. Se volete giocare, ma non siete interessati a macchine più costose dotate di un hardware migliore, potete pensare a un pc senza processore Haswell. Nell’acquisto di un portatile dovete anche considerare l’accesso alla batteria. Molti computer, soprattutto gli ultrabook, sono dotati di batterie non rimovibili o modificabili, un incubo (a dir poco!) in caso di rottura o se si usa spesso il portatile in mobilità. I portatili più costosi hanno batterie che ne permettono l’uso per una giornata di lavoro, intorno alle otto ore, i modelli più economici, invece, si assestano tra le cinque e le sei ore. Infine, ci sono da considerare anche altri fattori meno importanti, o almeno per il momento. I portatili con più di una porta usb 3.0, per esempio, sono più versatili, mentre i sistemi che permettono di accedere al loro interno, consentono l’eventuale sostituzione di memoria, hard disk e schede wireless, per potenziamenti o aggiornamenti. I portatili di questo post non sono appariscenti come gli ultrabook, ma hanno molto da offrire. Alcuni sono sottili e leggeri, altri sono più potenti con schermi di grandi dimensioni, altri hanno touchscreen, schede grafiche e lettori Blu-ray. Tutti, però, costano meno di 800 euro...
ACER ASPIRE V5 TOUCH
Alcune delle macchine integrano il nuovo processore Haswell d’Intel. Acer, invece, ha scelto un più tradizionale Ivy Bridge. È un’assenza giustificata perché la presenza del touchscreen già contribuisce ad alzare il prezzo. Il Core i5-3337U è uno dei processori Lowpower d’Intel, e la sua velocità di clock di 1,8 GHz può essere portata dinamicamente a 2,7 GHz attivando il Turbo Boost. I due core sono dotati di tecnologia Hyper-Threading (già conosciamo questa tecnologa), e possono gestire fino a quattro flussi simultanei.
Il processore è accoppiato con 6 Gb di Ram. Il touchscreen dell’Aspire non è dei migliori. Il suo livello di luminosità di 211 cd/m2 lo mette in secondo piano rispetto agli schermi dei portatili Packard Bell e Toshiba, e il suo livello di nero misurato di 0,57 cd/m2 è solo sufficiente. Anche il rapporto di contrasto di 370:1 non è particolarmente incisivo. L’hardware, non ai massimi livelli, è però racchiuso in un case bello da vedere, da un bel design, e la qualità costruttiva è buona. La combinazione tra metallo dall’effetto cromato e telaio in plastica fa il suo dovere, e lo schermo nero lucido è bello da vedere. Lo spessore massimo dell’Acer è di 24 mm, non molto superiore a quello di un ultrabook, anche se il suo peso di 2,6 kg è forse eccessivo per una macchina moderna da15,6 pollici. Lungo i bordi troviamo una presa Usb 3.0, due Usb 2.0 e un’uscita Hdmi. Il bordo destro ospita anche un masterizzatore Dvd. La tastiera ha una base rigida e supporta bene i tasti in stile tessere del gioco Scarabeo. Il trackpad è funzionale, ha due pulsanti reattivi e un’ampia superficie, morbida e precisa.
Conclusione:
L’Acer Aspire V5 è un portatile robusto e bello da vedere, ma al suo interno nasconde alcune carenze. Il processore Ivy Bridge non può competere con gli Haswell e la precisione dei colori dello schermo è ostacolata da luminosità e contrasto scarsi.
€ 620
acer.it
ASUS V550C
L’Asus V550C ha uno schermo da 15,6 pollici, una dimensione media tra i modelli, ed è il portatile più sottile tra questi. Il suo spessore massimo è di 22 mm, 14mm al bordo anteriore. Questi valori sarebbero sufficienti ad avvicinarlo a un ultrabook e, anche se il peso non è bassissimo, stupisce e piace. La copertura è rifinito con un sottile strato in alluminio pettinato con texture scura, mentre il poggiapolso e il bordo tastiera sono rivestiti con lo stesso alluminio pettinato in una tonalità più chiara. La tastiera esce dalla base, e lo schermo è circondato da una cornice nera lucida.
La qualità costruttiva, però, è abbastanza altalenante sempre a parer mio. Il poggiapolsi flette leggermente e, quando si preme la parte posteriore del pannello, lo schermo tende a distorcersi. La tastiera, invece, è una delle migliori, con tasti grandi e lo spazio sufficiente per un comodo tastierino numerico. Il trackpad è meno grande ed è meno pratico. Per renderlo più affidabile è consigliabile ridurre la sua velocità. Il buon giudizio complessivo permane anche per l’hardware. È gestito da un processore Intel Core i5-3337U della serie Lowpower. Ha una velocità di clock di 1,8 GHz, con un picco in modalità Turbo di 2,7 GHz. Peccato solo usi la vecchia architettura Ivy Bridge. Il risultato del V550C con il PCMark 7 è di 2.463, e scivola nella metà inferiore della classifica. È leggermente più lento del Dell 2699 con processore Haswell. L’Asus V550C supera il suo rivale Dell nei test del PCMark di
Lightweight e Productivity, ma esce sconfitto in tutti gli altri. L’Asus ha 6 GB di Ram e un veloce hard disk da 1 Tb. Il V550C ha uno schermo touchscreen, ma non ci convince del tutto. La luminosità misurata è di 184 cd/m2, la più bassa, e la Gamma è di 2,64, lontana dall’ideale 2,2. A una prima impressione lo schermo appare fioco, e i colori non sembrano invitanti.
Conclusione:
L’Asus V550C colpisce per il design elegante e sottile, e per la buona tastiera, ma in molti settori chiave è dietro al Dell. Non perde molto terreno, ma il Dell è sicuramente migliore.
€ 680
asus.com/it
ASUS X75VC
L’Asus X75VC è il portatile più grande tra questi. Il suo spessore massimo è di 39 mm e il peso arriva a 3 kg, superando anche l’ingombrante Toshiba Satellite. Nonostante ciò, è anche uno dei meno appariscenti. Non ha luci, e l’unica concessione allo stile è una linea incisa nella plastica sul poggia polso e sul coperchio. L’X75VC compensa la mancanza di stile con buona qualità costruttiva. È più robusto del Toshiba, base, poggiapolso e schermo non flettono, e non c’è alcuna distorsione quando il pannello posteriore dello schermo è premuto. La tastiera ha una base solida, un buon disegno e un tastierino numerico. I tasti hanno una corsa e un’azione coerente. Non è, però, la migliore tastiera. Dietro a un’estetica un tantino spartana troviamo le specifiche più potenti del gruppo.
Degna di nota è la scheda grafica. La Nvidia GeForce GT 720M è una delle più modeste prodotte dall’azienda per il mobile, ma è comunque migliore di quanto possa offrire una scheda Intel: 96 flussi con clock a 719 MHz e 2 GB di memoria video dedicata.
Non sorprende che l’X75VC abbia mostrato i migliori risultati del test con i giochi. In Stalker, con le impostazioni su qualità media alla risoluzione di 1.280x720, 45 fps hanno facilmente battuto il secondo in classifica, il Toshiba con 33 fps. Inoltre, l’Asus è stata l’unica macchina a registrare un punteggio giocabile quando si è alzata la risoluzione ai 1.600x900 pixel nativi dello schermo. In questo test più impegnativo, l’X75VC ha garantito una media di 33 fps. Questo è anche l’unico portatile dotato di lettore Blu-ray. Il tempo d’avvio di 50,9 secondi è solo il quinto tra i sei computer. Lo schermo ha mostrato un livello di luminosità misurata di 249 cd/m2, tra i più alti del gruppo, e lo schermo copre l’83 per cento della gamma colore sRGB, leggermente più ampia di quella del Toshiba.
Conclusioni:
L’X75VC ha ottenuto tra i modelli del test i
risultati migliori con i giochi. Ha mostrato buone prestazioni anche con i normali programmi, è ben costruito e ha una tastiera comoda ed efficace.
€ 650
asus.com/it
DELL LATITUDE 3440
Solo due dei computer portatili in questo gruppo hanno i nuovi processori Haswell Intel e, nonostante la presenza di questa tecnologia, il Latitude 3440 ha un prezzo interessante. Il processore scelto è il Core i5-4200U. È un modello a basso consumo, un dual core con
Hyper-Threading con clock a 1,6 GHz. La sua velocità massima in modalità Turbo Boost è di 2,6 GHz. Un processore Haswell non garantisce prestazioni più elevate con le applicazioni, anche se il Dell, nel benchmark PCMark 7, ha raggiunto un punteggio di 2.699, piazzandosi terzo in classifica. I nuovi processori Intel recuperano terreno nei giochi. Il core HD Graphics 4400 garantisce buone prestazioni e, con un frame rate medio di 24 fps in Stalker, il computer ha conquistato il terzo posto. Le specifiche del Dell sono adeguate a una macchina di questo livello: 4 GB di RAM, hard disk da 500 Gb e masterizzatore Dvd. Viene venduto con Windows 7 Professional e licenza Windows 8 inclusa nel prezzo. Il Latitude è l’unica macchina con uno schermo da 14 pollici. Ha una risoluzione nativa di 1.366x768 pixel e non è touchscreen. Ha, però, finiture opache ed è, quindi, più facile da leggere anche in presenza di forte luminosità esterna. La qualità però è mediocre: la luminosità e il contrasto di 201 cd/m2 e 291:1 non sono degli di nota, e i colori sono i meno precisi tra questi.
Esteticamente il portatile ci piace molto. Il poggiapolso e il coperchio sono di un bel metallo pettinato, e la costruzione è affidabile. Il Latitude non è il computer più piccolo del test, ma è il più robusto. Anche la tastiera è la migliore del test: i grandi tasti hanno una buona corsa, e la base è solida. Tutto ciò rende la digitazione più soddisfacente, anche tenendo conto dell’ottimo trackpad dotato di una superficie liscia e reattiva e di comodi ed efficaci pulsanti.
Conclusioni:
Il Latitude 3440 è progettato per lavorare, non per giocare. Per questo i suoi talenti si trovano in alcune aree chiave. Il processore è sufficientemente veloce, le prestazioni con i giochi sono buone e la tastiera e il touchpad sono ottimi.
€ 750
dell.it
PACKARD BELL EASYNOTE TE11HC
pensavamo di avere digitato non è apparso sullo schermo. Il touchpad è il più piccolo del gruppo, e i suoi pulsanti sono poco affidabili. Il Packard Bell ha anche le specifiche più lente tra i modelli del test. Con un processore Intel Celeron B820, mentre i modelli in vendita hanno un Pentium B960 leggermente migliore. Comunque, in entrambi i casi la potenza è scarsa. Non sorprende che il TE11HC abbia raggiunto nel test PCMark solo 1.989 punti, lontano dei 2.413 dell’Acer che lo precede in classifica. Il processore grafico HD Graphics è il più lento tra tutti questi. I 17 fps nel benchmark standard con il gioco Stalker lo pongono a 4 fps dal computer classificatosi al penultimo posto. Il resto delle specifiche non è migliore. Lettura e scrittura sequenziale del disco fisso da 500 GB sono rispettivamente di 72 MB/s e 59 MB/s i più lenti. L’autonomia della batteria è scarsa. Per finire, lo schermo con risoluzione nativa di 1.366x768 pixel ha mostrata una continua incoerenza: appare luminoso, ma la mancanza di reale profondità si trasforma di fatto in carenza di definizione.
Conclusioni:
Il Packard Bell è la macchina più economica. È un’ottima notizia per il conto in banca, ma questo portatile scende a troppi compromessi. Potete considerarlo solo se vi serve per attività di base.
€ 400
packardbell.it
TOSHIBA SATELLITE C75-A
Il Satellite C75-A è una delle due macchine pensate per sostituire un computer desktop. Il coperchio in plastica lucida sembra fatto di metallo, e troviamo lo stesso stile sul poggiapolsi, dove il colore argento contrasta bene con il nero lucido della tastiera e della cornice dello schermo. La qualità costruttiva del Toshiba però non è tra le migliori. La base è solida, ma il poggiapolso è quasi elastico, e il retro dello schermo è molto leggero.
La sua larghezza permette di avere lo spazio necessario per un tastierino numerico, il disegno è buono con ampi spazi per i tasti, solidi ma la cui corsa è brevissima e a malapena sembra di averli digitati. Il trackpad, anche se è uno dei più piccoli del test, ha pulsanti ben reattivi. Il Core i5-4200M è uno dei processori Intel Haswell più recenti, e ha un clock di 2,5 GHz, che diventa in modalità Turbo di 3,1 GHz. È supportato da 3 MB di cache L3 con Hyper-Threading. Non sorprende che abbia raggiunto i migliori risultati del test nel benchmark PCMark 7 dove è arrivato a 3.228 punti, superando i 2.914 di Asus e collocandosi al primo posto nelle diverse categorie. Il processore Haswell integra anche il nuovo core grafico Intel HD Graphics 4600. Quest’ultimo opera bene, anche perché la media di 33 fps ottenuta con Stalker regolato su dettagli medi dimostra come questo sia l’unico portatile del gruppo adatto ai giochi tra quelli con scheda grafica integrata Intel.
Il Toshiba ha 8 Gb di Ram e un disco rigido da 1 Tb. L’autonomia della batteria è stata solo di quattro ore e 21 minuti, piazzandosi al secondo posto e superando abbondantemente le poco più di tre ore dell’Asus X75VC. Il pannello LED non touch è di buona qualità, soprattutto grazie alla sua luminosità di 267 cd/m2, la più alta tra quella dei modelli in prova. La sua copertura della gamma colore sRGB e dell’82 per cento, non tra le migliori.
Conclusioni:
Il processore Haswell del Satellite C75 permette al portatile di ottenere degli ottimi valori nei benchmark, e l’autonomia della batteria è migliore di quella dell’Asus. Se vi serve un portatile che sostituisca un desktop senza spendere troppo, potete prenderelo in considerazione.
€ 790
toshiba.it
Bene cari i miei lettori, spero sia stata cosa gradita.
Vi do appuntamento alla prossima...
Ciao belli!!
Dani
Nessun commento:
Posta un commento